mercoledì 6 maggio 2009

SICUREZZA: SUL DDL FIDUCIA MARTEDI' E VOTO FINALE GIOVEDI'

06-05-2009

La fiducia sul disegno di legge contenente norme sulla sicurezza, in esame alla Camera, verra' chiesta dal governo martedi' prossimo, alle 10. Le votazioni su ognuno dei tre maxiemendamenti in cui e' stato 'spacchettato' il ddl (immigrazione, sicurezza e criminalita' comune) cominceranno il giorno dopo, trascorse le canoniche 24 ore. Il voto finale sul provvedimento nel suo insieme e' previsto giovedi' 14 maggio. E' quanto ha stabilito la Conferenza dei capigruppo della Camera.

Era stato il Cdm ad autorizzare la fiducia sul ddl sicurezza e sul ddl intercettazioni. Con il ricorso al voto di fiducia, ha precisato il ministro dell'Interno Roberto Maroni, non si e' fatta ''alcuna lesione della Costituzione'' ma ''presentando norme valide, presenti in molti ordinamenti europei, si e' posto fine ad una telenovela su misure urgenti ed efficaci che il governo mettera' a disposizione degli operatori di polizia, degli amministratori locali e del governo centrale''.

Il ministro si e' detto particolamente ''soddisfatto'' per quella che ha definito ''la ritrovata compattezza dell'esecutivo che ha deciso - ha aggiunto - di giungere al voto di fiducia come cosa migliore per evitare i rischi di possibili imboscate su una materia cosi' difficile e importante''.



FRANCESCHINI: DESTRA RITORNA A LEGGI RAZZIALI

''C'e' gia' stato un tempo in Italia in cui i bambini venivano cacciati dalle scuole per la loro religione. E' immorale usare strumentalmente la legittima domanda di sicurezza per tornare 70 anni dopo alle leggi razziali nel nostro Paese''.

Sono le parole durissime che il segretario del Partito Democratico Dario Franceschini ha usato per lanciare un vero e proprio allarme di una pericolosa involuzione democratica e sociale che gli fa evocare le leggi razziali. Parole pronunciate rivolgendosi ad una platea particolare, quella delle organizzazioni che si occupano del fenomeno immigrazione, come Migrantes, Comunita' di Sant'Egidio, Acli, Arci e altre ancora.

Il riferimento di Franceschini e' alle norme del ddl sicurezza con all'interno quelle sulle ronde e sulla denuncia dei clandestini prevista per medici e presidi e poi da stralciare secondo quanto annunciato dal vertice di maggioranza di ieri.

Ma il timore di Franceschini e' che queste norme ''escano dalla porta per rientrare dalla finestra''. Con questo si e' riferito allla possibilita' che venga introdotto il reato di clandestinita' che per solo fatto di esistere costringerebbe tutti i pubblici ufficiali a denunciare i clandestini, e tra questi presidi e medici delle strutture sanitarie pubbliche.

''Non e' moralmente accettabile -ha affermato ancora FRanceschini- che si strumentalizzi la paura per tornare settant'anni dopo alle leggi razziali (...) A volte bisogna dire le cose come vanno dette. Ci dicono che facciamo un'opposizione troppo dura? Ci sono momenti in cui anche un riformista deve essere duro''. E questo perche' su valori che mettono in gioco la qualita' della democrazia, ha spiegato Franceschini, non si puo' transigere. Promettendo ''tutto l'impegno del Pd nella battaglia parlamentare'' Franceschini ha assicurato che ''faremo battaglia con tutti i mezzi'' anche fuori dal parlamento perche' si ''deve tentare di svegliare le coscienze degli italiani che sembrano correre il rischio dell'assuefazione. Dobbiamo svegliare la coscienza civile di questo Paese''.

Durissimo il giudizio sullo spirito informatore del ddl e del suo intento politico di consenso attraverso la paura: ''Rappresentano -ha detto Franceschini- la declinazione piu' becera dei valori di riferimento della destra''.



NEL DDL TORNANO REGISTRO 'BARBONI', RONDE E NORME SU CIE

Un pacchetto articolato di norme sui temi dell'immigrazione, della lotta alla criminalita' organizzata e sulla sicurezza pubblica. E' il nuovo Ddl sulla sicurezza ''blindato'' dal Governo con tre distinti voti di fiducia per evitare, come ha spiegato il ministro Roberto Maroni al termine del Consiglio dei Ministri odierno, le ''imboscate'' in Parlamento, come avvenuto negli ultimi mesi.

Il Ddl, cosi' 'spacchettato' riconferma, in gran parte, le misure gia' presentate dall'esecutivo nel primo Consiglio dei ministri di Napoli. Si parte dall'immigrazione, con la conferma del reato di immigrazione clandestina, l'introduzione di requisiti piu' stringenti per i matrimoni tra italiani e stranieri attraverso l'innalzamento da sei a due anni di convivenza. Previsti anche maggiori controlli per i cosiddetti ''money transfer'', l'obbligo di test per la conoscenza dell'italiano per gli stranieri, ma soprattutto il prolungamento da due a sei mesi dei tempi di trattenimento nei Cie per i clandestini che giungono nel nostro paese.

Per quanto riguarda, invece, la lotta alla criminalita' organizzata si introduce una modifica al codice dei contratti con l'obbligo di denuncia, da parte delle ditte vincitrici di appalti pubblici, delle tentate estorsioni. Se questo non avverra' si prevede l'esclusione per un periodo di tempo dagli stessi appalti pubblici. Per la lotta alle mafie viene stabilito che sara' il Prefetto a destinate i beni confiscati.

In campo di misure per la sicurezza pubblica vengono reitrodotte le cosiddette ronde di cittadini che dovranno essere iscritte in appositi registri. Previsto anche un registro, a livello nazionale, per le persone senza fissa dimora, norme piu' severe contro il terrorismo e la possibilita', da parte del sindaco, di decidere sulla richiesta di iscrizione sui registri di residenza in base anche all'adeguatezza e dignitosita' delle abitazioni. ''Una misura questa - ha spiegato Maroni - per evitare l'insediamento sui territori di nuovi campi nomadi. Oggi bastava, infatti, dichiarare di riesiedere anche in una grotta''.

Tra le misure del Governo anche il via libera a mezzi di difesa personale come il peperoncino spray. Ancora, il Ddl introduce norme piu' severe per il contrasto all'impiego di minori per l'accattonaggio e per regolare le attivita' dei 'buttafuori' delle discoteche.

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