venerdì 8 maggio 2009

Reazioni opposte per il respingimento via mare di 227 immigrati verso la Libia:

News ed eventi
8 maggio 2009

per Maroni si tratta di una “svolta storica”. Per l’Unhcr è “fonte di grave preoccupazione”.
L’Alto Commissario Onu per i rifugiati, Antonio Guterres, ha ricordato che la Libia non ha sottoscritto la convenzione di Ginevra.


Per il Ministro Maroni si tratta del primo storico risultato della collaborazione tra Italia e Libia sul fronte della lotta all’immigrazione clandestina. Per l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati è invece “fonte di grave preoccupazione” il mutato atteggiamento italiano sull’accoglienza dei profughi in mare.
Il “respingimento” in Libia di 227 immigrati soccorsi in mare dalle motovedette italiane la notte del 5 maggio se da una parte ha fatto parlare di “svolta storica” il Governo, non manca di suscitare polemiche soprattutto da parte delle organizzazioni umanitarie.
Ieri il Ministro dell’Interno Maroni ha convocato i giornalisti al Viminale per illustrare i dettagli di quella che ha definito la prima operazione congiunta italo-libica dalla firma del protocollo siglato lo scorso febbraio.
Alla presenza del Sottosegretario all'Interno, Mantovano, del Capo della Polizia Manganelli e del Capo del Dipartimento per le libertà civili e immigrazione, Morcone, il titolare del Viminale ha fornito i dettagli dell'operazione, sottolineando il successo della diplomazia italiana e del Governo che ha permesso, per la prima volta, l'attuazione del principio del respingimento verso il Paese di provenienza dell'imbarcazione che, non consentendo l'arrivo sul territorio italiano, previene le problematiche legate al rimpatrio dei migranti sbarcati sulle nostre coste. “Questo è il modello - ha detto Maroni - che i Paesi europei devono adottare verso i Paesi rivieraschi”.
“Prima di qualunque cosa, ha ribadito Maroni, viene la vita di chi chiede soccorso, che va sempre salvaguardata” rassicurando chi tra i giornalisti chiedeva se le operazioni di respingimento potessero essere pericolose per l'incolumità dei migranti a bordo delle barche. Quello che si prospetta quindi, ha aggiunto Maroni, è "un nuovo modello di contrasto in mare di chi cerca di arrivare illegalmente" che "non ha a che fare con chi chiede asilo: i clandestini non arrivano sul territorio nazionale ma vengono respinti alla frontiera, valutare le richieste di asilo non è quindi compito del Governo italiano"
“Grave preoccupazione” è stata espressa dall'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) per la decisione del Governo italiano. L'Unhcr ricorda come lo scorso anno circa il 75% dei migranti giunti in Italia via mare abbia richiesto asilo e il 50% di questi abbia ottenuto una qualche forma di protezione. “Non abbiamo notizie sulla nazionalità dei migranti - spiega la portavoce dell'Unhcr, Laura Boldrini - perché non c'è stata trasparenza nella gestione della vicenda, ma è possibile che tra loro ci fossero richiedenti asilo e rifugiati”. “Questo modo di gestire i flussi migratori nel Mediterraneo - aggiunge Boldrini - rischia di entrare in rotta di collisione con il diritto d'asilo”. L'Unhcr si dice inoltre preoccupato per la sorte delle persone inviate in Libia “dove non c'è un sistema d'asilo funzionante e non potranno usufruire di alcun tipo di protezione”.
La Boldrini ha anche ricordato che la Libia non ha sottoscritto la Convenzione di Ginevra e che i migranti rischiano “di essere espulsi nei Paesi d'origine dove potrebbero essere in serio pericolo”.
Un appello a questo proposito è stato lanciato da Antonio Guterres, l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati. “Rivolgo un appello alle autorità italiane e maltesi affinché continuino ad assicurare alle persone salvate in mare e bisognose di protezione internazionale pieno accesso al territorio e alla procedura di asilo nell'Unione europea”.
Per l'Unhcr “questo incidente mostra un radicale mutamento nelle politiche migratorie del Governo italiano e rappresenta fonte di grave preoccupazione”.

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