martedì 5 aprile 2011

Un primo barlume di giustizia per gli immigrati ambulanti?

Il recente arresto dei 4 vigili urbani, accusati di numerosi reati ai danni di alcuni venditori ambulanti della Fiera è un primo segnale, che lo stato di diritto forse esiste ancora. Da oltre un anno denunciamo insieme ad alcune associazioni antirazziste il pesante clima di abuso e di intimidazione ai danni degli ambulanti, soprattutto migranti irregolari, ma purtroppo a causa delle leggi razziste in vigore, chi non è in regola con il permesso di soggiorno, deve subire in silenzio tutto (pensiamo che la possibilità di denunciare gli abusi sia stata finora garantita solo ai migranti regolari, altrimenti le denunce si sarebbero moltiplicate). Conosciamo decine di testimonianze di abusi e violenze, ma le precauzioni che i giornali adottano per la difesa della privacy per i vigili in questione, non altrettanto vengono adottate per i migranti, abbiamo collezionato numerosi articoli, con nomi e foto di migranti su casi poi sgonfiatisi, l’importante però è sbattere intanto i mostri in prima pagina, ignorando l’allarme sociale che si alimenta.
I valenti tutori dell’ordine comunale, all’interno di una pesante campagna mediatica, sponsorizzata dal comune “Io non compro il falso”, affibbiavano multe, fino a 1000 euro, a chi osava comprare merce con il marchio contraffatto, peccato che ci sono anche sentenze che, quando l’imitazione è grossolana ed il prezzo irrisorio (in tempi di crisi economica tutti vorremmo risparmiare) hanno assolto l’imputato e la merce “contraffatta” è stata dissequestrata.
In Italia Catania è seconda solo a Napoli nell’IPM (indice di permeabilità mafiosa) con il 52,4% (rapporto Eurispes 2010), ma secondo gli amministratori locali ed i lungimiranti tutori dell’ordine è prioritario mettere in stato d’assedio corso Sicilia e l’intera Fiera per perseguire non tanto pericolose bande di spacciatori, ma un centinaio di venditori ambulanti, in maggior parte senegalesi, che vendono vestiario e vari prodotti. Nessuno vuole giustificare il business dietro questo settore, ma non ci vuole molto raziocinio per capire che bisognerebbe risalire alle cause ed individuare a monte la produzione dei marchi contraffatti, ma così si colpirebbero gli interessi della ricca criminalità locale, che ricicla i suoi profitti in tante attività formalmente “regolari”.
Da oltre un anno, invece, la tolleranza zero è stata soprattutto contro giovani ambulanti irregolari , che privati delle loro fonti di sostentamento potrebbero essere stati spinti nell’accogliente criminalità nostrana.
Certo, con una devastante guerra neocoloniale in corso, con un razzismo dilagante, alimentato da pesanti campagne che istigano all’odio razziale, anche da parte di chi ci governa , con un presidente del consiglio che pensa solo alle leggi ad personam, è molto difficile sperare che si possa avere giustizia, ma noi non perdiamo la fiducia nella forza delle nostre ragioni , soprattutto quando il sonno della ragione genera mostri.
Rete Antirazzista Catanese

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