martedì 14 aprile 2009

Sicuri dei nostri diritti contro la loro “sicurezza”

sabato 18 aprile 2009

ore 16.00 piazza Rovetta – Brescia -

Ogni giorno ministri, partiti politici e sindaci (con i mezzi di informazione a rimorchio) ci raccontano che sono i migranti il vero problema italiano, il pericolo pubblico del nostro paese. Usano la paura come principale fonte di voti e di consensi, come strumento privilegiato di comando sulla società e di salvaguardia dei propri interessi e privilegi. Promulgano leggi razziali che rendono ancora più ricattabili e precari migranti, colpendo anche la sicurezza sociale di tutte e tutti.

Hanno questo effetto la legge Bossi-Fini, il “pacchetto sicurezza”, l’esclusione dei non italiani residenti da bonus e ammortizzatori sociali, la trasformazione della clandestinità in reato, l’obbligo per i medici di denunciare chi non ha un permesso di soggiorno, il divieto di iscrivere all’anagrafe i neonati figli di genitori senza permesso, il prolungamento a sei mesi della detenzione degli immigrati “irregolari” nelle galere etniche ribattezzate CIE (i centri di identificazione ed espulsione, gli ex CPT).

Per gli uomini e le donne che non si lasciano intontire dall’“emergenza immigrazione” e che invece

chiedono giustizia sociale, protestano e si mobilitano per far pagare la crisi (anche a Brescia i disoccupati sono raddoppiati e dilaga la cassa integrazione) non agli ultimi fra gli ultimi ma ai banchieri, agli imprenditori e ai governanti che l’hanno provocata, la risposta è semplice: è vietato protestare, è vietato organizzarsi e pretendere diritti ed uguaglianza.

Vogliono cancellare, nei fatti, il diritto di sciopero (con la trovata dello “sciopero virtuale”),

partendo dai lavoratori del trasporto pubblico e prendendo a pretesto la mobilità dei cittadini. Sempre più spesso le iniziative di lotta degli studenti per la salvaguardia del diritto all’istruzione e la resistenza dei lavoratori di fronte ai licenziamenti, o per la difesa del proprio salario, vengono attaccate dalle forze dell’ordine. Inoltre, proprio in tempi di mobilitazioni nelle scuole e nelle università, il voto in condotta diventa giudizio determinante e quanto mai arbitrario.

L’imperativo è il controllo sociale: la videosorveglianza arriva ovunque, si moltiplicano i corpi di polizia, si istituzionalizzano le ronde leghiste e ricevono legittimazione dall’alto persino i “bravi ragazzi italiani”,organizzat i in squadracce fasciste, che da tempo in varie città aggrediscono, fino ad ammazzare, immigrati, studenti e attivisti di sinistra. I sindaci della paura spingono l’ossessione securitaria fino alla proibizione dei comportamenti più innocui di coloro che vogliono vivere le vie, le piazze e i parchi pubblici (ad esempio mangiando un panino, bevendo una birra, giocando o solo sedendosi su una panchina…).Succede anche nella nostra città, dove l’Amministrazione Paroli-Rolfi toglie le panchine da piazza Rovetta, mette divieti ovunque (anche contro il diritto a manifestare) , annuncia la costruzione di un carcere per immigrati irregolari (CIE). Arriva persino a rimangiarsi la decisione di concedere un bonus di 1000 euro a tutti i neonati, pur di non darlo anche ai figli di cittadini immigrati, come invece le impongono la Costituzione e i ripetuti pronunciamenti della magistratura. Tutto questo nel nome della sicurezza, del decoro urbano, della lotta al degrado.

Brescia sarà anche quest’anno, a metà aprile, la città di EXA, la terza esposizione al mondo di armi leggere, l’unica che non mette alcun limite di accesso al pubblico, nemmeno ai bambini. Con il solito accattivante invito ad armarsi tutti un po’ per sport e un po’ per difendersi meglio, saranno messe in vetrina le cosiddette armi “leggere”, in realtà armi utilizzate anche negli scenari di guerra.

Facciamo appello ai movimenti, alle associazioni, ai lavoratori e alle lavoratrici, ai migranti e alle migranti, agli studenti e alle studentesse, ai cittadini e alle cittadine perché Brescia e la provincia non siano il laboratorio della paura, del controllo sociale, del razzismo.

Per costruire insieme una grande mobilitazione e una grande manifestazione che attraversi per le vie del centro della città e affermi con determinazione e convinzione che libertà, giustizia, dignità e diritti devono essere per tutti e per tutte.



Kollettivo Studenti in lotta - C.S. Magazzino 47 - Associazione Diritti per tutti - Confederazione Cobas, SLO (studenti lavoratori organizzati) - Radio Onda d’Urto - Sinistra Critica - Centro Sociale 28 maggio, - SdL Intercategoriale - Rete antifascista provinciale - Kollettivo culturale Basso Garda

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