Tutti gli uomini e tutte le donne hanno diritto alla libera circolazione e all’accesso alla piena regolarizzazione! Rifiutiamo criteri basati sulla “selezione” perché producono esclusione, segregazione, discriminazione, supersfruttamento e schiavitù, funzionali soltanto al lavoro irregolare, ai profitti dell’economia sommersa e alla coercizione dei lavoratori immigrati.
martedì 26 gennaio 2010
CUB IMMIGRAZIONE: SCIOPERO/MOBILITAZIONE 1 MARZO. ASSEMBLEA 6 FEBBRAIO
MILANO, 6 febbraio 2010 ore 15
Consiglio di Zona 3 – via Sansovino nr. 9
(metro verde Piola, bus 92)
ASSEMBLEA PER INFORMARSI E DISCUTERE SU:
Primo marzo 2010
mobilitazione/sciopero generale
dei lavoratori immigrati e italiani.
Interverrà
Moustapha WAGNE
segretario Coordinamento Migranti Verona
In Francia e il Italia il movimento dei lavoratori immigrati ha promosso per l'1 marzo 2010 una giornata di mobilitazione e di sciopero generale contro lo sfruttamento del lavoro e le condizioni di discriminazione che sopportano i lavoratori immigrati.
Il sistema economico capitalista è sottoposto ad crisi economica è profonda e strutturale. che fa ricadere sui lavoratori, in particolare gli immigrati: privatizzazioni dei servizi pubblici, tagli allo stato sociale, lavoro precario e irregolare, cassa integrazione, licenziamenti.
In Italia, negli ultimi 15 anni, gli interventi di politica economica hanno trasferito 120miliardi di Euro dai salari ai profitti: 7mila euro medie all'anno sono state perse da ogni singolo lavoratore, in attività o in pensione, a favore dei padroni italiani.
In più, il recente “decreto sicurezza” del governo Berlusconi sanziona l'immigrato indocumentato con il reato penale di “clandestinità”, che si aggiunge alla legge Bossi/Fini che colpisce il lavoratore immigrato che, quando perde il lavoro, dopo sei mesi perde anche il permesso di soggiorno: doppiamente discriminato e sfruttato.
In Lombardia gli immigrati sono circa 850mila (su una popolazione di 9.700mila) e lavoratori immigrati sono circa 567mila: manodopera utilizzata e sfruttata nell'agricoltura (15mila), nell'industria (120mila), nell'edilizia (92mila), nel commercio (40mila), nei servizi (300mila).
La reazione disperata degli immigrati che lavoravano a Rosarno, nel settore agro-industriale della Calabria, è stata causata dai gravi atti di violenza cui, da tempo, sono stati fatto oggetto, e dalla diffusa e permanente condizione di estremo ed assoluto sfruttamento cui è sottoposta la forza-lavoro agricola immigrata, attuato dalle imprese che operano in quel settore produttivo, che vogliono assicurarsi, con ogni mezzo lecito ed illecito, la massimizzazione dei loro profitti economici.
Tale reazione è stata presa a pretesto dal Governo Berlusconi per riprendere ed intensificare la campagna discriminatoria contro i lavoratori immigrati (repressione, allontanamento e confinamento nei vari centri per immigrati).
Lottiamo per la regolarizzazione di tutti i lavoratori immigrati indocumentati, per la cittadinanza, per l'estensione dei diritti diritti civili, sociali e politici agli immigrati, per la difesa dei posti di lavoro e contro i licenziamenti, per il diritto alla casa e all'istruzione.
Lavoratori e lavoratrici, italiani e immigrati,
uniti nella lotta comune per la difesa e la conquista dei diritti.
NO al RAZZISMO, NO allo SFRUTTAMENTO!
CUB IMMIGRAZIONE
sede nazionale
viale Lombardia, 20 – Milano
tel. 0270631804
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