lunedì 19 ottobre 2009

Comunicato stampa movimenti di Caserta...

Il Coordinamento associazioni laiche e cattoliche e movimenti di Caserta, Action, il Partito Radicale, il Centro Sociale ex canapificio, gli imprenditori firmatari dell' "Appello per l’estensione della regolarizzazione a tutte le categorie di lavoratori immigrati" in presidio a Roma lunedì 19 in Piazza Santi apostoli dalle ore 11 alle 15.
Il fallimento della regolarizzazione di colf e badanti e le gravi conseguenze dell’esclusione dal provvedimento delle altre categorie di lavoratori stranieri saranno al centro della conferenza stampa organizzata dal Partito Radicale, che si terrà a Roma lunedì 19 ottobre, alle ore 11 in Piazza Santi Apostoli, alla quale farà seguito una maratona oratoria.
L’incontro con i giornalisti e la maratona si svolgeranno nell’ambito nel presidio organizzato da più di 2 mila cittadini migranti del Coordinamento associazioni laiche e cattoliche e movimenti di Caserta, che hanno deciso di prolungare la propria permanenza a Roma dopo la grande manifestazione nazionale contro il razzismo di sabato 17 per chiedere un incontro con le autorità preposte del Ministro dell’Interno, dei Presidenti delle Camere e di tutte le altre istituzioni competenti in materia, tra queste in particolare con il presidente Gianfranco Fini.

Gli organizzatori del presidio prenderanno parte alla conferenza stampa e alla maratona oratoria insieme a parlamentari di diversi schieramenti.
Il Coordinamento associazioni laiche e cattoliche e movimenti di Caserta, il Partito Radicale, Action e il Centro Sociale ex canapificio e gli imprenditori firmatari dell' "Appello per l’estensione della regolarizzazione a tutte le categorie di lavoratori immigrati" chiedono:
1) La possibilità di estendere la regolarizzazione/emersione a tutte le categorie di lavoratori o almeno ad altre categorie per le quali maggiormente viene utilizzata manodopera straniera in sostituzione di quella autoctona;
2) Una proroga fino a Pasqua della regolarizzazione in corso per dare la possibilità a tutte le famiglie (e speriamo anche imprese) di regolarizzare davvero tutti i regolarizzabili.
3) La possibilità che si possa regolarizzare andando in deroga al minimo reddito richiesto dei 20.000 euro che di fatto esclude molte famiglie soprattutto delle zone più povere d’Italia;
4) Un possibilità di ottenere un permesso di soggiorno per quei lavoratori/rici che si sono visti rifiutare la richiesta di regolarizzazione dal proprio datore di lavoro e che continuano a lavorare presso di lui. Fu risolto positivamente lo stesso problema nell’emersione del 2002;
5) Una maggiore attenzione da parte delle Commissioni Territoriali (ed alcune in particolare) ai casi particolari dei richiedenti asilo anche in riferimento alle più volte ribadite intenzioni del governo di salvaguardare i richiedenti asilo dai migranti irregolari;
6) L’approvazione in tempi rapidi del regolamento attuativo sulla nuova procedura per i richiedenti la protezione internazionale. Un regolamento che chiarisca i tanti punti ancora oscuri che ad oggi determinano una notevole compressione del diritto d’asilo in questo paese.

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