sabato 18 luglio 2009

La lettera di Napolitano sarà pure irrituale ma è importante

di Nicolò Zanon
17 Luglio 2009

Giorgio Napolitano, ha accompagnato la sua firma in calce al ddl sicurezza esprimendo però numerosi rilievi e chiedendo al governo una nuova riflessione soprattutto su immigrazione e ronde. Che si tratti di una lettera irrituale, è difficile non riconoscere. Il Capo dello Stato ha a disposizione, come ha sostenuto l’ex presidente del Senato, Marcello Pera, due possibilità, la promulgazione o il rinvio. La “promulgazione con rilievi” suscita serie perplessità, che la stessa dottrina costituzionale ha già espresso in passato, in riferimento ad analoghe iniziative del Presidente Ciampi (cfr. A. Ruggeri, Verso una prassi di leggi promulgate con “motivazione”…contraria? – in www.forumcostituzionale.it, 1 luglio 2002)”. Le stesse prese di posizione a favore dell’iniziativa del Capo dello Stato – come quella del Presidente della Camera – ne confermano, se lette in contro-luce, l’irritualità, perché lodando l’incisività “politica” dei rilievi contenuti nella lettera ne mettono in involontaria evidenza l’apparente invasione di ambiti riservati all’indirizzo politico di Governo e maggioranza.  
Cercherei, tuttavia, di non confinare l’importanza delle questioni istituzionali che la lettera pone nell’alternativa secca che queste considerazioni sembrano imporre. Nessuno, credo, intende avviare la nostra forma di governo verso un presidenzialismo “di fatto”, che si nutra, ad esempio, di una compartecipazione del Capo dello Stato alle scelte del legislatore. Scelte di questa importanza non si fanno in via di fatto, ma consapevolmente, attraverso revisioni costituzionali esplicite.
Non sembri allora paradossale, o un mero tentativo di minimizzare il rilievo della lettera, per ragioni tattiche, quanto ora sostengo: forse non è incongruo suggerire che quella di Napolitano è un’iniziativa che, a ben vedere, non contrappone un indirizzo politico “presidenziale” a quello di Governo e maggioranza, bensì suggerisce all’indirizzo politico governativo le opportune strade per non deviare dai suoi obbiettivi veri (e del tutto legittimi). Molti dei rilievi presidenziali evidenziano irragionevolezze intrinseche e contraddizioni interne delle norme, rispetto agli scopi perseguiti dallo stesso Governo. La lettera è indirizzata al Presidente del Consiglio e ai Ministri dell’Interno e della Giustizia, non ovviamente ai Presidenti delle Camere, come nel caso del rinvio. Il dato è significativo e non va lasciato cadere. Non si vuole arrivare a dire che si tratta di un aiuto al Governo, e di un sostegno alla sua azione. Ma la promulgazione c’è stata. Solo che il Presidente non poteva non rilevare che alcune scelte aprono seri problemi e gravi contraddizioni normative.
So bene che parti della magistratura militante sono già “di prontezza”, e non aspettano che l’occasione per irrobustire, con parti della lettera di Napolitano, le loro scontate ordinanze di rimessione alla Corte costituzionale. Ma questa è una ragione in più per cogliere in fretta i rilievi del Presidente e correggere il tiro, tagliando le unghie a chi intende smontare per via giudiziaria le scelte della maggioranza. Il Governo, del resto, l’ha già detto. Un’ultima cosa: se questo adeguamento dovesse condurre a qualche litigio con le posizioni della Lega, ebbene, sarebbe ora di far comprendere a questi amici che le loro stesse scelte di fondo avrebbero solo da guadagnare da maggiore attenzione e rigore nella redazione dei testi legislativi.
L'Occidentale 15/lug/2009‎

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