venerdì 13 gennaio 2012

PER UN 2012 DI DIRITTI PER I MIGRANTI, PRECARI E LAVORATORI





LA CRISI VA PAGATA DA CHI L’HA PROVOCATA!
STOP RAZZISMO, CATANIA CITTÀ APERTA

A 2 anni dai terribili giorni di Rosarno, il 2011 ha dimostrato le disumane conseguenze del “pacchetto sicurezza” e della sanatoria truffa sulle condizioni di vita e di lavoro dei migranti nel nostro paese.
Nei mesi scorsi i migranti si sono mobilitati al fine di ottenere l´elementare diritto al permesso di soggiorno. Tutti i migranti hanno diritto alla libera circolazione ed alla piena regolarizzazione, perciò rifiutiamo ingiuste leggi razziali funzionali soltanto ad incrementare il lavoro irregolare, i profitti dell’economia sommersa ed il ricatto occupazionale per i migranti e, attraverso loro, per tutti i lavoratori. La presenza dei migranti ed il loro sfruttamento neo-schiavista nelle campagne meridionali (da Rosarno a Cassibile),  ha garantito in questi anni la sopravvivenza dell’agricoltura, mentre i migranti ci hanno dato una grande lezione di civiltà con le loro rivolte in Campania e Calabria  contro i poteri criminali ; inoltre la presenza dei migranti  con l’attuale fase di grave crisi economica, sta diventando un comodo pretesto per chi ci governa per innescare fratricide guerre fra poveri, soprattutto nel Sud d’Italia, mentre si continua a smantellare l’apparato produttivo (vedi Fiat a Termini Imerese). L’attacco di Marchionne  contro i lavoratori metalmeccanici dimostra la volontà padronale di smantellare con tutti i mezzi il potere contrattuale e le libertà sindacali di tutti i lavoratori.

La divisione e la contrapposizione fra occupati e precari, fra catanesi e migranti, fra regolari ed irregolari non può che rafforzare il potere di chi ci sfrutta. Facciamo appello a  vigilare ed a mobilitarsi contro queste ingiustizie, visto che oramai , nell’Italia delle leggi ad personam, anziché combattere la povertà ci si riduce a far la guerra ai poveri, criminalizzando le vittime e lasciando impuniti i carnefici. Il governo Monti, in sostanziale continuità con il precedente, mentre taglia  le spese sociali, aumenta solo quelle militari e sta dilapidando ingenti risorse pubbliche per militarizzare non solo i confini, ma l’intera società; la scellerata esperienza di segregazione dei richiedenti asilo nel megaCara di Mineo ne è un drammatico esempio. A Catania alla Fiera la situazione degli ambulanti, soprattutto senegalesi, peggiora  e si sta estendendo in tutta la città anche agli altri ambulanti. I controlli si moltiplicano e nei sequestri a volte si usano metodi violenti. In una città dove l’abusivismo regna sovrano, dove le cosche mafiose controllano interi territori e settori centrali dell’economia e non solo, i rappresentanti delle istituzioni hanno scelto di affrontare la situazione solo per via militare; da mesi si ripetono veri rastrellamenti  con frequenti abusi di potere. Perché non si persegue chi produce la merce con i marchi contraffatti? Ha pensato, qualche fautore della criminalizzazione degli irregolari, che così li si spinge verso la ricca ed indisturbata criminalità locale (che forse ha anche interesse nel business della contraffazione dei marchi e che ricicla i suoi profitti in tante attività commerciali formalmente “regolari”)?

Nella nostra provincia risiedono circa 26.000 migranti ed oltre 3000 hanno richiesto nel settembre 2009 di regolarizzarsi come colf o badanti, non essendoci altra opportunità. Ciò ha costretto i lavoratori nell’agricoltura e nell’edilizia, i venditori ambulanti a trasformarsi in badanti, vittime del mercato dei contratti in mano alla criminalità organizzata, che li ha derubati ed ingannati. Dopo oltre 2 anni sono centinaia le pratiche definite negativamente con motivazioni pretestuose ed ancora di più i ricorsi al Tar; solo a Catania (seconda città d’Italia per Indice di Permeabilità Mafiosa) si svolgono indagini di Polizia a tappeto per accertare qualsiasi cavillo utile al diniego; praticamente si infierisce soprattutto contro le vittime e solo marginalmente contro i carnefici.  Dopo 4 manifestazioni con delegazioni in prefettura nel dicembre scorso, in seguito all’incontro con Il Prefetto Cannizzo ed il Questore Cufalo del 10/1 si è finalmente aperto un confronto sul documento proposto dagli avvocati che collaborano con noi su nuovi percorsi di emersione e di regolarizzazione. Non si può scaricare  sui migranti la carenza di personale e l’inadaguetezza dello Sportello Unico dell’Immigrazione, così come bisogna potenziare  l’Ufficio stranieri della Questura per meglio smaltire la crescente mole di lavoro. Invitiamo tutte le realtà sociali, sindacali e religiose al sostegno ed alla partecipazione alle mobilitazioni dei migranti e ribadiamo la piattaforma delle precedenti mobilitazioni :


1)  rilascio del permesso di soggiorno per chi ha partecipato alla “sanatoria truffa” ed estensione generalizzata della regolarizzazione a tutte le tipologie di contratto e di lavoro autonomo;

2)     prolungamento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro;

3)     rilascio del permesso di soggiorno per chi denuncia il datore di lavoro in nero;

4)     chiusura di tutti i centri di detenzione per migranti, compreso il megaCara di Mineo

5)     riconoscimento del diritto di voto per chi vive in Italia da almeno 5 anni;

6)     riconoscimento della cittadinanza per chi nasce o cresce in Italia



LAVORO, DIRITTI, LIBERTA’
MAI PIU’ CLANDESTINI, MA CITTADINI!

                                                      Rete Antirazzista Catanese, via Caltanissetta 4

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