LA CRISI VA PAGATA DA CHI L’HA PROVOCATA!
STOP RAZZISMO, CATANIA
CITTÀ APERTA
A 2 anni dai terribili
giorni di Rosarno, il 2011 ha dimostrato le disumane conseguenze del “pacchetto
sicurezza” e della sanatoria truffa sulle condizioni di vita e di lavoro dei
migranti nel nostro paese.
Nei
mesi scorsi i migranti si sono mobilitati al fine di ottenere l´elementare
diritto al permesso di soggiorno. Tutti i migranti hanno diritto alla
libera circolazione ed alla piena regolarizzazione, perciò rifiutiamo ingiuste
leggi razziali funzionali soltanto ad incrementare il lavoro irregolare, i
profitti dell’economia sommersa ed il ricatto occupazionale per i migranti e,
attraverso loro, per tutti i lavoratori. La presenza dei migranti ed il loro
sfruttamento neo-schiavista nelle campagne meridionali (da Rosarno a
Cassibile), ha garantito in questi
anni la sopravvivenza dell’agricoltura, mentre i migranti ci hanno dato una
grande lezione di civiltà con le loro rivolte in Campania e Calabria contro i poteri criminali ; inoltre la
presenza dei migranti con l’attuale
fase di grave crisi economica, sta diventando un comodo pretesto per chi ci
governa per innescare fratricide guerre fra poveri, soprattutto nel Sud
d’Italia, mentre si continua a smantellare l’apparato produttivo (vedi Fiat a
Termini Imerese). L’attacco di Marchionne
contro i lavoratori metalmeccanici dimostra la volontà padronale di
smantellare con tutti i mezzi il potere contrattuale e le libertà sindacali di
tutti i lavoratori.
La divisione e la
contrapposizione fra occupati e precari, fra catanesi e migranti, fra regolari
ed irregolari non può che rafforzare il potere di chi ci sfrutta. Facciamo
appello a vigilare ed a mobilitarsi
contro queste ingiustizie, visto che oramai , nell’Italia delle leggi ad
personam, anziché combattere la povertà ci si riduce a far la guerra ai poveri,
criminalizzando le vittime e lasciando impuniti i carnefici. Il governo Monti,
in sostanziale continuità con il precedente, mentre taglia le spese sociali, aumenta solo quelle
militari e sta dilapidando ingenti risorse pubbliche per militarizzare non solo
i confini, ma l’intera società; la scellerata esperienza di segregazione dei
richiedenti asilo nel megaCara di Mineo ne è un drammatico esempio. A Catania
alla Fiera la situazione degli ambulanti, soprattutto senegalesi, peggiora e si sta estendendo in tutta la città
anche agli altri ambulanti. I controlli si moltiplicano e nei sequestri a volte
si usano metodi violenti. In una città dove l’abusivismo regna sovrano, dove
le cosche mafiose controllano interi territori e settori centrali dell’economia
e non solo, i rappresentanti delle istituzioni hanno scelto di affrontare la
situazione solo per via militare; da mesi si ripetono veri rastrellamenti con frequenti abusi di potere. Perché
non si persegue chi produce la merce con i marchi contraffatti? Ha pensato,
qualche fautore della criminalizzazione degli irregolari, che così li si spinge
verso la ricca ed indisturbata criminalità locale (che forse ha anche interesse
nel business della contraffazione dei marchi e che ricicla i suoi profitti in
tante attività commerciali formalmente “regolari”)?
Nella nostra provincia
risiedono circa 26.000 migranti ed oltre 3000 hanno richiesto nel settembre 2009
di regolarizzarsi come colf o badanti, non essendoci altra opportunità. Ciò ha
costretto i lavoratori nell’agricoltura e nell’edilizia, i venditori ambulanti a
trasformarsi in badanti, vittime del mercato dei contratti in mano alla
criminalità organizzata, che li ha derubati ed ingannati. Dopo oltre 2 anni sono
centinaia le pratiche definite negativamente con motivazioni pretestuose ed
ancora di più i ricorsi al Tar; solo a Catania (seconda città d’Italia per
Indice di Permeabilità Mafiosa) si svolgono indagini di Polizia a tappeto per
accertare qualsiasi cavillo utile al diniego; praticamente si infierisce
soprattutto contro le vittime e solo marginalmente contro i carnefici. Dopo 4 manifestazioni con delegazioni in
prefettura nel dicembre scorso, in seguito all’incontro con Il Prefetto Cannizzo
ed il Questore Cufalo del 10/1 si è finalmente aperto un confronto sul documento
proposto dagli avvocati che collaborano con noi su nuovi percorsi di emersione e
di regolarizzazione. Non si può
scaricare sui migranti la carenza
di personale e l’inadaguetezza dello Sportello Unico dell’Immigrazione, così
come bisogna potenziare l’Ufficio
stranieri della Questura per meglio smaltire la crescente mole di lavoro.
Invitiamo tutte le realtà sociali, sindacali e religiose al sostegno ed alla
partecipazione alle mobilitazioni dei migranti e ribadiamo la piattaforma delle precedenti
mobilitazioni :
1) rilascio del permesso di soggiorno per chi ha
partecipato alla “sanatoria truffa” ed estensione generalizzata della
regolarizzazione a tutte le tipologie di contratto e di lavoro autonomo;
2) prolungamento del permesso di soggiorno per chi ha
perso il lavoro;
3) rilascio del permesso di soggiorno per chi denuncia il
datore di lavoro in nero;
4) chiusura di tutti i centri di detenzione per migranti,
compreso il megaCara di Mineo
5) riconoscimento del diritto di voto per chi vive in
Italia da almeno 5 anni;
6) riconoscimento della cittadinanza per chi nasce o
cresce in Italia
LAVORO, DIRITTI,
LIBERTA’
MAI
PIU’ CLANDESTINI, MA
CITTADINI!
Rete Antirazzista Catanese, via Caltanissetta
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