venerdì 25 giugno 2010

PROTESTA A ROMA DEI LAVORATORI DI ROSARNO

Il Manifesto 25.06.2010
La protesta dei lavoratori di Rosarno: «Dateci un contratto»

«Sono quelli di Rosarno, te li ricordi?».
Due funzionari di Confagricoltura parlano fra loro e liquidano così la protesta di ieri, sotto la sede dell'associazione, dell'assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma. Una manifestazione per denunciare il mancato rispetto dell'accordo firmato lo scorso 27 aprile, che promuoveva l'inserimento lavorativo degli immigrati (si parlava di 38 inizialmente). Prima di diventare davvero un ricordo hanno deciso di mobilitarsi. Dopo aver gridato per un'ora lo slogan «Lavoro nero no», a mezzogiorno sono stati ricevuti a Palazzo della Valle. Una delegazione composta dall'osservatorio antirazzista Pigneto Prenestina e due giovani lavoratori africani ha incontrato il presidente di Confagricoltura Roma, Massimiliano Giansanti, e l'assessore alle politiche dell'agricoltura della provincia di Roma, Aurelio Lo Fazio. Entrambi firmatari, due mesi fa, del protocollo d'intesa insieme alle associazioni agricole del territorio Cia, Coldiretti, Fedagri, Confcooperative e Legacoop agroalimentare che avrebbero dovuto assorbire alcuni lavoratori africani nelle campagne della provincia di Roma. Ma così non è stato.

Ieri tutti concordavano sul fatto che l'intesa possa «essere migliorata». Confagricoltura però ha voluto precisare di aver «rispettato gli accordi e dato seguito al protocollo». Una posizione contestata dall'assemblea dei lavoratori secondo cui, dice un manifestante: «Non basta mandare un fax per promuovere l'iniziativa, c'è bisogno di una pressione seria sugli imprenditori agricoli».

I manifestanti hanno dalla loro parte i numeri: le aziende della provincia di Roma hanno chiesto un'aggiunta di 1.300 lavoratori stagionali al decreto flussi. La lista degli immigrati di Rosarno con regolare permesso di soggiorno è composta di poco più di 100 persone. Sembra, insomma, che si potrebbe fare di più. La protesta, comunque, qualche impegno lo ha strappato: entro sette giorni
lavorativi l'assemblea dei lavoratori incontrerà di nuovo provincia e associazioni di categoria firmatarie dell'accordo, stavolta anche insieme ai sindacati. Un incontro in cui, si spera, venga stabilito un meccanismo efficace per trovare posti di lavoro veri.

Anche perché, nel frattempo, molti immigrati sono partiti per nuove stagioni di raccolta.
Ovviamente al nero. Nel loro futuro c'è ancora Rosarno. Tra di loro anche Mohamed, 25 anni: «Non ho un soldo in tasca. Tra qualche settimana anche io dovrò tornare a Rosarno dove mi davano due euro e cinquanta per ogni cassetta di pomodori che raccoglievo al giorno. Riuscivo a farne sei, sette, dipendeva dalle forze».

Per lui, come per gli altri, il protocollo era un'opportunità seria. E ora dicono: «Per ringraziare, aspetteremo di vedere risultati concreti».

Romina Rosolia

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