I nostri fratelli Mor Diop e Samb
Modou sono stati assassinati e Moustapha Dieng, Sougou Mor e Mbenghe Cheike
gravemente feriti da una mano armata dall’odio xenofobo, lucido e determinato.
Tutti sono vittime della manifestazione estrema di un razzismo quotidiano che
umilia sistematicamente la nostra dignità.
La strage del 13/12 a Firenze
necessita di una risposta ampia e plurale, che esprima lo sdegno per i barbari
assassinii e la ferma volontà di operare concretamente perché simili fatti non
si ripetano. E' necessario che non ci si limiti all'abbraccio solidale verso la
nostra comunità colpita ed alla partecipazione al nostro dolore solo per un
giorno.
Occorre andare più a fondo e
individuare tutte e tutti insieme come si è costruito nel tempo il clima che
rende possibile l'esplodere della violenza razzista come è avvenuto il 13
dicembre a Firenze e solo due giorni prima a Torino con il pogrom contro un
insediamento Rom. Bisogna interrogarci su come siano stati dati spazi, per
disattenzione e/o per complicità, ai rigurgiti nazi-fascisti di gruppi come
Casa Pound, quale ruolo abbiano avuto in questa escalation non solo i veleni
sparsi dalle forze "imprenditrici" del razzismo, ma anche gli atti
istituzionali che, a livello nazionale e locale, hanno creato, in nome
dell'ordine e della sicurezza, discriminazioni e ingiustizie.
Chiediamo l’impegno di tutte e
tutti per cambiare strada, intervenendo sul piano culturale e della formazione
del senso comune, promuovendo il rispetto della dignità di ogni persona.
E’ necessario avere come punto di
riferimento costante il riconoscimento dei diritti sociali, civili e politici
delle persone immigrate, dei rifugiati e richiedenti asilo e dei profughi,
eliminando i molti ostacoli istituzionali che contribuiscono a tenere in
condizione di marginalità la vita di molti migranti in Italia.
Occorre dare piena applicazione
al dettato costituzionale e alle leggi ordinarie che consentono la chiusura
immediata dei luoghi e dei siti come Casa Pound, dove si semina l'odio e si
incita alla violenza xenofoba.
Bisogna che tutte le energie
positive, che credono nella costruzione di una città e di un Paese della
convivenza e della solidarietà, si mobilitino unite per fare barriera contro
l'inciviltà, il razzismo, l'intolleranza.
Nel 1990 Firenze fu teatro di
spedizioni punitive contro gli immigrati e vi fu una reazione popolare, che
dette luogo ad una grande manifestazione di carattere nazionale.
Facciamo un appello rivolto a
tutte le persone di buona volontà, nella società e nelle istituzioni, ad unirsi
a noi, in una manifestazione ampia, partecipata, pacifica, non violenta e
contro la violenza, di carattere nazionale.
Una manifestazione che segni una
svolta e l'inizio di un cammino nuovo, onorando le persone uccise e ferite in
quella tragica giornata e capace di affermare in modo inequivocabile: mai più
atti di barbarie come la strage del 13 dicembre.